Author: Marinella Tumino
GIORNO DELLA MEMORIA 2022
La mia intervista integrale su IN SICILIA-TV
<<La shoah e il nostro viaggio dell’anima sui binari della memoria storica>>. Marinella Tumino racconta una ‘gita scolastica’ con 37 studenti e ‘L’urlo del Danubio’. Marinella Tumino, docente di materie letterarie e scrittrice, ospite della rubrica Fatti&Opinioni – nella puntata in onda oggi, alle 20.30, con replica alle 23.30 e domani alle 14.30 – parla del suo libro ‘L’urlo del Danubio, viaggio dell’anima sui binari della memoria storica’, nato dal viaggio in treno, nel 2011, con 37 studenti lungo le tappe della shoah, e dal bisogno successivo, ancora attuale, di esplorare le testimonianze e i segni di quella terribile tragedia. Rispondendo alle domande di Angelo Di Natale, Tumino racconta l’esperienza ancora viva di quel viaggio, l’impatto sulla formazione di quei diciottenni, il bisogno della scrittura fino a ‘L’urlo del Danubio’ destinatario di numerosi premi e riconoscimenti, il valore della conoscenza storica e della memoria per una vera cittadinanza costituzionale che la scuola, nella sua didattica convenzionale, spesso non riesce a dare pienamente. ‘Fatti&Opinioni’, rubrica d’informazione e d’approfondimento di ‘In Sicilia Tv’ (emittente a diffusione regionale, visibile sul canale 617 del digitale terrestre), a cura della testata giornalistica ‘In Sicilia Report’ diretta da Angelo Di Natale, va in onda ogni sera alle 20.30, con replica alle 23.30 e, il giorno dopo, alle 14.30.Mostra meno
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Altro riconoscimento per L’URLO DEL DANUBIO
Condivido con grande gioia la notizia del 2*premio conquistato dalla mia poesia I PLATANI DI FERRAMONTI (inserita nella mia opera L’URLO DEL DANUBIO, Operaincerta Editore, 3^ edizione) al I CONCORSO NAZIONALE DI POESIA SULLA SHOAH- PER NON DIMENTICARE MAI- 2^edizione.
I PLATANI DI FERRAMONTI
Sentinelle silenti, custodi della Storia,
i platani vetusti si ergono nel campo di Ferramonti.
Le olimpiche chiome verdi si stagliano nel cielo
dove lanose nuvole si rincorrono immemori.
Nel silenzio del Campo, le voci della placida pianta, sacra ai greci,
bisbigliano storie di vita, di sofferenza,
ma anche momenti di gioia e di dolcissima malinconia.
I rami robusti si protendono nello spazio
come a voler abbracciare quell’umanità tormentata e martire
che li ha sfiorati col cuore e con gli occhi.
E io ho imparato da quei Platani che la Storia si ripete,
che non è concesso dimenticare,
che occorre operare per non ripetere gli errori,
per un futuro migliore.Mentre il tempo scorre inesorabile,
i Platani di Ferramonti continuano a sussurrare
le migliaia di storie conosciute e io sto lì ad ascoltare…