“(…) Pian piano scoprì, come fosse la prima volta, quella pelle diafana: era così fina e morbida che gli infondeva trepidazione anche solo a lambirla. Rimase poi ad osservarla: un attimo, un minuto, un’eternitá. Era perso, asservito, imprigionato. Un universo parallelo fatto di lei, della dua pelle, della sua fragranza … Affondò il viso nella cavitá del collo che riusciva a evocargli il gusto del peccato, sussurrandole parole mute tra i aspelli. Lei lo percepì e la sua carne rispose…”
Da SCIROCCO in #TrameDinchiostro