L’OPINIONE DEI NOSTRI LETTORI
“La memoria è tesoro e custode di tutte le cose” Cicerone. Il grande oratore latino sintetizza in queste poche parole un concetto che non dovrebbe mai essere dimenticato. Sempre più al giorno d’oggi giovani ragazzi si uniscono a gruppi di persone che rinnegano quel passato di orrori avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Non sono mai avvenuti. Così liquidano tutto o peggio rimpiangono quei tempi bui. L’autrice di “L’urlo sul Danubio” vuole aggiungere la sua voce e ribadisce che i ricordi non possono rimarginarsi come le ferite, perché non si possono dimenticare. Dimenticare sarebbe l’errore più atroce. Nei confronti di tutte le vittime innocenti uccise perché considerate diverse, per il loro orientamento sessuale, la loro cultura, l’età, l’handicap, la religione, ma anche nei confronti delle generazioni future. Hanno il diritto di sapere e il dovere di conoscere la loro storia.
“È avvenuto quindi può accadare di nuovo” scriveva Primo Levi.
Marinella Tumino ha scritto un’opera a mio parere diversa che unisce la storia, le vicende vere di sopravvissuti e non, alle emozioni personali vissute da lei stessa visitando i luoghi che hanno visto la tragedia. Non nascondo di essermi emozionata leggendo la storia di Annetta… ho pensato a sua madre, l’angoscia, il terrore che deve aver provato nel lasciarla senza sapere se si sarebbe salvata almeno lei…
“Loro non hanno vissuto, noi possiamo e troppo spesso ce ne scordiamo”
Marinella Tumino
Voto: 8,5